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Prevenzione tumori della cervice uterina

Tumore della cervice uterina
Il cancro del collo dell’utero (o della cervice uterina) è al secondo posto nel mondo, dopo quello della mammella, tra i tumori che colpiscono le donne (I numeri del cancro in Italia 2018).
Il cancro della cervice uterina è un tumore della sfera genitale femminile che colpisce la parte più esterna dell’utero (detta anche collo o portio) causato da un’infezione persistente da papillomavirus umano (HPV), trasmesso per via sessuale e molto frequente soprattutto nelle giovani. La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente; quando l’infezione persiste nel tempo si formano lesioni nel collo dell’utero, che possono evolvere in cancro. Il rischio di cancro dipende fortemente da alcuni tipi di virus HPV. E’ un tumore favorito dal numero di partner inizio dell’attività sessuale in giovane età, stati immunodepressivi, contraccezione ormonale e fumo di sigaretta.

E’ un tumore frequente nei giovani (4% dei casi, quinta neoplasia più frequente) mentre dopo i 50 anni rappresenta complessivamente l'1% dei tumori femminili.

Esistono molti tipi diversi di virus HPV e il rischio di cancro dipende fortemente da alcuni tipi ben identificati: ad esempio i virus HPV 16 e HPV 18 sono considerati tra i più pericolosi. Il lasso di tempo tra infezione e sviluppo del tumore è lungo ed è possibile intercettare e trattare le lesioni prima che degenerino.  Dato che sia le infezioni che le lesioni possono non dare alcun segno clinico ed essere quindi inapparenti, è necessario eseguire alcuni esami specifici per identificarle.

Test di screening

Il test impiegato finora nello screening per il cancro del collo dell’utero è il Pap-test.
Deve essere effettuato da tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni ogni tre anni. Secondo le prove scientifiche disponibili è questo infatti l’intervallo di tempo che rende massimi i benefici dello screening e riduce al minimo i costi e le visite richieste.
L’intervallo, infatti, è sufficientemente breve per rendere poco probabile tra un test e l’altro lo sviluppo di un tumore, ma non così breve da individuare lesioni che regredirebbero spontaneamente e quindi da indurre a effettuare un trattamento che non sarebbe necessario.
Il Pap-test consiste in un prelievo di una piccola quantità di cellule del collo dell’utero, eseguito strofinando sulle sue pareti una spatolina e un tampone.
Le cellule prelevate, dopo essere state sottoposte a un particolare processo chimico, vengono analizzate al microscopio per valutare la presenza di alterazioni, che possono essere indice di una trasformazione in cellule tumorali.
Se il Pap-test non evidenzia nessuna anomalia, la donna viene invitata a ripetere l’esame dopo tre anni. ( Ministero della Salute)

Esami di approfondimento

Se il Pap-test risulta positivo, vale a dire nei casi in cui l’analisi al microscopio mostra la presenza di cellule con caratteristiche pre-tumorali o tumorali, il protocollo dello screening per il cancro del collo dell’utero prevede l’esecuzione di esami di approfondimento.
In primo luogo la donna è invitata a eseguire una colposcopia. Alla colposcopia può far seguito una biopsia, cioè un prelievo di una piccola porzione di tessuto anomalo da sottoporre a un’analisi che confermi definitivamente le caratteristiche esatte della sospetta lesione.


DOMANDE E RISPOSTE SUL TUMORE DELLA CARVICE UTERINA

Qual è la diffusione del carcinoma cervicale ?
Il carcinoma della cervice uterina è il secondo tipo più diffuso di cancro tra le donne, dopo il tumore alla mammella. Ogni anno, questa patologia maligna colpisce circa 500.000 donne e 275.000 di esse non sopravvivono. Si stima che, in tutto il mondo, una donna su 123 si ammalerà di tumore cervicale se si sottopone unicamente al Pap test. Questo dato può essere migliorato. La prevenzione del tumore cervicale può essere più efficace sottoponendo regolarmente le donne non solo al Pap test, ma anche al test HPV(dopo il compimento dei 30 anni di età), nonché avvalendosi dei nuovi vaccini anti-HPV (per le giovani di età compresa tra i 9 e 26 anni).

Qual è la causa del tumore cervicale?
È causa del tumore è dipendente dall’infezione da Papillomavirus Umano (HPV). 
La maggioranza delle donne contrae uno o più tipi di HPV "ad alto rischio" almeno una volta nel corso della vita. In genere il sistema immunitario dell'organismo combatte l'infezione, e nella maggior parte dei casi l'infezione da HPV non darà complicazioni. 
In alcune donne, tuttavia, l'infezione non scompare. Quando il virus rimane attivo nell'organismo per un lungo periodo, si può innescare un'alterazione delle cellule cervicali e il rischio di displasia aumenta.

Come si puo’ prevenire il tumore cervicale?
Il modo migliore per proteggersi è sottoporsi regolarmente al Pap test e, dopo il compimento dei 30 anni, anche al test HPV. Insieme, questi test accertano la predisposizione ad avere o sviluppare cellule anomale. Se il tuo Pap test appare anomalo e il test HPV rivela che hai contratto un'infezione con un tipo di virus ad alto rischio, bisogna effettuare un esame addizionale, chiamato colposcopia, per accertare se vi siano cellule anomale da asportare.

Quali sono i sintomi del tumore cervicale?
I sintomi che ci devono allarmare sono: sanguinamento o flusso vaginale inconsueto (soprattutto dopo l'atto sessuale);Dolore alla parte inferiore della schiena; dolore nella minzione (particolarmente in concomitanza a dolore nella parte inferiore dell'addome) Dolore durante i rapporti sessuali

Come viene diagnosticato il tumore cervicale?
Il cancro cervicale è diagnosticato tramite una serie di esami; in genere si inizia con un Pap Test e, se la paziente ha superato i 30 anni di età, con un test HPV, seguiti da una colposcopia (esame del collo dell'utero mediante un dispositivo di ingrandimento illuminato) e da una biopsia (prelievo di un campione di tessuto per l'analisi in laboratorio).


 
                     

                     

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