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Prevenzione dei tumori del colon

Come prevenire i tumori del colon-retto
Ogni anno circa 53mila italiani ricevono una diagnosi di tumore del colon-retto, neoplasia, che rappresenta la seconda causa di morte per tumore nell’uomo e la terza nella donna.

E’ dovuto alla crescita anomala delle cellule di rivestimento interno del colon. Nel 90% dei casi il cancro del colon­-retto è preceduto da una lesione benigna, definito polipo adenomatoso, la cui asportazione comporta una netta riduzione del rischio di sviluppare un tumore del colon. Non tutti i polipi tendono a degenerare; si stima che circa il 25% degli adenomi ad alto rischio si trasformi in tumore maligno attraverso una serie di passaggi intermedi che richiedono molti anni.
Il carcinoma del colon-retto ha due caratteristiche favorevoli per i pazienti: innanzitutto il suo sviluppo è lento, ed in secondo luogo il tumore nasce quasi sempre da lesioni “precancerose”, cioè i polipi. I polipi sono facilmente diagnosticabili con la colonscopia. E’ importante che qualora presenti vengono asportati in modo tale da interrompere l’evoluzione tumorale, prevenendo così lo sviluppo del tumore.

PREVENZIONE PRIMARIA

Rappresenta la forma principale di prevenzione, il suo obiettivo è l’adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre a monte l’insorgenza e lo sviluppo tumore. Lo scopo è quindi quello di evitare che il tumore si presenti, in individui sani.

Esistono alcuni fattori di rischio evitabili e altri non evitabili (età). I primi sono:

  • Presenza di un polipo nel colon o nel retto, cancro alle ovaie; malattie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa.
  • Presenza di un membro che ha avuto o che ha il cancro al colon, questo aumenta la percentuale che il paziente stesso sviluppi tale condizione.
  • Età superiore a 50 anni.
  • Abuso di sostanze alcoliche. L’assunzione di tre o più bevande alcoliche.
  • Uso di tabacco. Il consumo di sigarette è anche collegato allo sviluppo di adenomi colorettali, cioè tumori benigni situati nel retto e nel colon.
  • Obesità.

E’ importantissimo pensare e cercare di prevenire la formazione del tumore dall’età giovanile conducendo una vita la più sana possibile.

I fattori che  contribuiscono, invece, a prevenire il tumore al colon sono:

  • Svolgere regolare attività fisica.
  • Assunzione di aspirina. Gli studi hanno dimostrato che prendere l’aspirina diminuisce la probabilità di sviluppare il tumore al colon e all’intestino o la morte da tale condizione. Vi sono però effetti collaterali associati all’utilizzo dell’aspirina, cioè aumento della possibilità di infarto intestinale ed emorragia nello stomaco e nell’intestino, specialmente nelle persone anziane e negli uomini.
  • Terapia ormonale sostitutiva combinata, cioè l’assunzione di estrogeni e progestinici diminuisce il rischio di formazione di tumori invasivi al colon nelle donne in menopausa.
  • Rimozione di polipi. La maggior parte dei polipi sono adenomi, cioè potrebbero trasformarsi in cancro. La loro rimozione significa, quindi, diminuire la possibilità di sviluppare un tumore.
  • Dieta equilibrata, ricca di fibre, frutta e verdura, povera di grassi e con un consumo limitato di carne, riduce la possibilità di sviluppare cancro all’intestino.

PREVENZIONE SECONDARIA

La prevenzione secondaria  riguarda individui clinicamente sani che presentano un danno biologico già in atto, con lo scopo di guarire la lesione prima che la malattia si manifesti clinicamente. Lo strumento della prevenzione secondaria è la diagnosi precoce, la cui attuabilità e la cui utilità differiscono a seconda delle caratteristiche delle varie malattie.

La prevenzione secondaria si può fare cercando di individuare il prima possibile quei segni che indicano una probabile lesione del colon o del retto. La ricerca del sangue  occulto nelle feci rappresenta il test di screening più utilizzato nelle indagini di massa. Deve essere fatto ogni 2 anni nei cittadini che si trovano nella fascia di età 50-70 anni considerata ad alto rischio. L’accuratezza della ricerca del sangue occulto fecale purtroppo non è molto elevata: per cui non garantisce che la negatività corrisponde all’assenza di polipi o tumore per cui  si consiglia di sottoporsi  ad una colonscopia dopo il compimento dei 50 anni di età e di ripeterla ogni 5 (massimo 10) anni.

 

DOMANDE E RISPOSTE SUI TUMORI DEL COLON

Che cos’è lo screening oncologico?
Lo screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon retto serve a selezionare, tra le persone che non presentano sintomi, quelle a maggior rischio di avere lesioni pre-tumorali (polipi) che possono evolvere in tumore, questo perché se la malattia viene rilevata nella fase iniziale, è più probabile ottenere una guarigione completa.

A quale età si effettua lo screening oncologico?
L’ età in cui si raggiungono i maggiori benefici secondo le evidenze scientifiche è sotto i 50 anni, mentre la malattia è abbastanza rara e dopo i 69 anni, per chi se si è eseguito regolarmente il test di screening, la possibilità di sviluppare un tumore invasivo è ridotta.

E’ consigliabile fare una colonscopia se in famiglia vi è un parente con carcinoma del colon ?
Si. Le persone che hanno familiari di primo grado che hanno avuto un tumore del colon retto in età giovanile, devono chiedere al proprio medico di famiglia di effettuare una colonscopia, in quanto potrebbero avere un rischio aumentato di tumore al colon.

Cos’è il test del sangue occulto?
È un test per rilevare la presenza di sangue, non visibile a occhio nudo, in un prelievo di feci. Il prelievo di feci per il test è semplice, non necessita di diete particolari e si esegue a casa propria. Per eseguirlo fare la richiesta al proprio medico curante e portare i campioni in un laboratorio.

A cosa serve e in cosa consiste la colonscopia?
In presenza di un sanguinamento dal retto, visibile a occhio nudo o rilevato con il test del sangue occulto nelle feci consente di verificare la sua natura.
La colonscopia permette la visione diretta della superficie interna dell’intestino crasso (colon-retto) e di rilevare eventuali infiammazioni, polipi, tumori, perdite di sangue (emorragie). Se nel corso dell’esame vengono rilevati eventuali polipi, questi possono essere asportati direttamente per essere successivamente esaminati al microscopio. esaminare.
Per eseguire la colonscopia viene introdotta per via anale una sonda flessibile fornita di una piccola telecamera che è fatta avanzare delicatamente; il disagio viene attenuato praticando una sedazione cosciente.
E’ buona norma che l’intestino sia libero da feci e residui alimentari; per questo, prima di fare l’esame occorre seguire una dieta specifica e bere una soluzione che pulisce l’intestino.

Cosa posso fare per ridurre il rischio di sviluppare un tumore del colon retto?
Per ridurre il rischio di sviluppare un tumore è importante seguire alcune norme: non fumare, non eccedere con l’alcool, fare attività fisica regolare, mantenere un peso adeguato, avere una corretta alimentazione, limitando il consumo di carne rossa e insaccati e privilegiando frutta, verdura, legumi e cibi integrali. 


 
                     

                     

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